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sabato 25 aprile 2015

Concorrenza distorta ovunque

Non c’è più trasmissione TV nella quale non si presenti un libro, un disco o uno spettacolo.
Il Garante è pregato di intervenire, perché si tratta di pubblicità – niente altro che pubblicità – richiesta, se non imposta, dagli editori e dagli agenti ai conduttori. Non a caso in TV le si chiamano “marchette”.
Si dice che quella non sarebbe pubblicità perché non pagata. E’ pagata, invece: se non altro è pagata con la benevolenza, uno degli asset più remunerativi… benevolenza nei confronti dei conduttori stessi quando sarà il loro turno di pubblicare un libro o di essere chiamati a condurre un evento.
L’effetto è quello distorsivo della corruzione in genere: la formazione di circoli di personaggi molto spesso inadeguati. Non a caso, ad esempio, non abbiamo un romanziere Nobel dai tempi di Grazia Deledda e ci sono parecchi Premi Strega di cui – io credo - dovremmo vergognarci.

Dipinto di Otto Dix [Google Images]

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